Pannolini lavabili

Pannolini lavabili; quanti falsi miti e poca conoscenza in merito.

Io li definisco un mondo colorato, soffice, avvolgente e rispettoso dell’ambiente e del culetto del tuo bambino.

Prima dell’invenzione dei pannolini in cellulosa, i nostri nonni e magari anche i nostri genitori, utilizzavano per i più piccini dei pezzi di tessuto ripiegati su se stessi, a forma di mutandina, di cotone e venivano chiusi con un spilla da balia.

Con il boom economico, la scoperta di nuovi materiali e una mentalità sempre più propensa all’usa e getta, anche i pannolini sono tramutati in materiale, assorbenza e qualità.

Abbiamo affidato il culetto dei nostri piccoli a materiali poco rispettosi dell’ambiente, sia per il reperimento delle materie prime implicate e per i costi di lavorazione, che per lo smaltimento, e anche poco rispettosi della salute della pelle, scoprendo e dovendo curare dermatiti ed arrossamenti.

Spesso i futuri e neogenitori si fanno prendere dallo sconforto nel sapere che per utilizzare i pannolini lavabili, si deve fare una spesa iniziale un po’ più onerosa e che ci vuole tempo da dedicare per il lavaggio e stoccaggio di essi.

Durante le consulenze che offro in merito a questo argomento, andiamo a snocciolare i pro e i contro, a trovare le possibili soluzioni, a capire quali modelli scegliere, come utilizzarli, lavarli, stoccarli e preservarli…perché si, una volta acquistati, potranno poi essere riutilizzati anche per altri futuri figli.

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